venerdì 30 settembre 2016

A settembre, 60 anni fa: il Congresso Mondiale degli Artisti Liberi - ATTO PRIMO

Walter Gropius aveva dato alla prima mostra del Bauhaus, nel 1923, il titolo: «industria e tecnica - una nuova unità».
Noi abbiamo dato come titolo al nostro primo congresso: «industria e belle arti» - i due estremi.
Combinando le due proposizioni nello spirito dell’antica Bauhaus si avrà il vero senso della nuova impostazione: «industria e belle arti: i due estremi di una nuova unità».

(Programma del Primo congresso mondiale degli artisti liberi, Alba, 2-9 settembre 1956) 

Nel settembre del 1956 si tiene nei locali del comune e del vecchio Cinema Corino di Alba il Primo Congresso Mondiale degli Artisti Liberi, incontro dell’avanguardia internazionale riunita sotto lo stendardo dell’antifunzionalismo dal pittore-filosofo danese Asger Jorn.

Alla settimana di incontri e dibattiti partecipano artisti e intellettuali di diversi orizzonti: dagli architetti milanesi Ettore Sottsass Jr. e Agnoldomenico Pica al delegato parigino dell’Internazionale Lettrista Jil Wolman, da Enrico Baj del Movimento Nucleare e i torinesi Assetto e Garelli all’ «Arch. Constant, rappresentante dei gruppi COBRA (Olanda)», fino ai coniugi Fisher (editori di una rivista d'arte), al musicista belga Jaques Calonne e agli artisti cechi Kotik e Rada, arrivati a fine congresso a causa delle difficoltà nell’attraversare la “cortina di ferro” sovietica.

In prima linea nella preparazione del congresso ci sono gli italiani Piero Simondo, Elena Verrone e Pinot Gallizio, sodali di Jorn da circa un anno e membri fondatori con lui del Laboratorio Sperimentale del Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista, piattaforma nata in polemica con la rifondazione «funzional-capitalista» della Scuola di Ulm, il “nuovo Bauhaus” diretto da Max Bill avviato nel 1953 nella omonima cittadina tedesca.

Quale può e deve essere la funzione sociale dell’arte nell’epoca della «società delle macchine»? 
Dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, può l’arte indirizzare la tecnica verso nuovi orizzonti umanisti? Charles Percy Snow propugnava negli anni '50 una nuova unità tra scienze dure e scienze umanistiche: il congresso di Alba ripropone il tema in chiave politica, proponendo un’alleanza delle forze creatrici e critiche europee nella comune rivendicazione della valenza anti-funzionale dell’arte come strumento per una vita liberata, modello di ricostruzione alternativo alla globalizzazione del modello capitalista del Piano Marshall.

A fine congresso, dopo discussioni e defezioni, il congresso vota una base programmatica comune, che viene pubblicata sul bollettino dell’Internazionale Lettrista, Potlatch, il mese seguente.

[Continua]

Sessione di lavoro al "Primo Congresso Mondiale degli Artisti Liberi", Alba, 1956. 
In primo piano da sinistra Franco Garelli, Gil Wolman, Asger Jorn, Constant, Elena Verrone, Pinot Gallizio, Ettore Sottsass jr., Piero Simondo. 
Foto Archivio Simondo, Torino. 



Programma del "Primo congresso mondiale degli artisti liberi", Alba, 1956.
Archivio Simondo, Torino. 


venerdì 23 settembre 2016

Nasce laboratorioSimondo

Benvenuti a tutti!
Oggi nasce laboratorioSimondo, il blog che racconta le opere, il pensiero e gli eventi legati al percorso artistico e intellettuale di Piero Simondo: dall'incontro con l'avanguardia al Situazionismo, dalle esperienze militanti ai laboratori didattici fino alle produzioni più recenti, dai volumi a stampa ai testi non ancora editati.
Appoggiandoci al lavoro di studio e classificazione che l'Archivio Simondo ha svolto (e sta svolgendo) in questi mesi, pubblicheremo un post alla settimana rivolgendo lo sguardo non soltanto al passato ma anche ai riflessi che l'opera di Simondo presenta al giorno d'oggi.

Restate in contatto!

Piero Simondo nel 1963, davanti ad una sua scultura.